Seui - Festa Campestre di San Cristoforo Martire

Seui - Festa Campestre di San Cristoforo Martire
Seui, loc."San Cristoforo", Festa campestre 2008 (foto di Giuseppe Deplano, giornalista, copyright © 2008 - riproduzione riservata)

Storia

San Cristoforo di Seui:
una storia pluricentenaria

È molto difficile stabilire quando a Seui nacque la devozione verso San Cristoforo, martirizzato in Licia nel 250 d.C., il cui culto era molto diffuso nel medioevo.

La chiesetta campestre, seppur risalente molto probabilmente ad un periodo antecedente al quattordicesimo secolo, non fornisce elementi certi sul culto di questo Santo fin dalla sua costruzione. Infatti, è possibile che questo edificio sacro possa essere stato in passato consacrato ad altro o altri Santi.

Secondo diverse fonti il culto verso questo Santo a Seui lo si può fare risalire, con una buona percentuale di certezza, al 1500. Molto probabilmente l’introduzione a Seui della devozione verso Santu Cristolu ritengo sia avvenuta ad opera degli spagnoli. Infatti, in quel periodo in Spagna il culto verso questo Santo era fortemente diffuso.

In alcuni documenti del 1649-52 questa chiesetta non risulta citata tra gli edifici sacri di Seui, forse per le sue pessime condizioni di conservazione. Infatti, si segnalava solamente l’esistenza di una “Obreria de’ San Cristobal”.

Nei primi dell’800, sempre per le sue precarie condizioni di conservazione, a seguito di un’ispezione condotta dall’allora arcivescovo Diego Cadello, per un certo periodo di tempo sarebbe stata interdetta e sconsacrata, rischiando addirittura di essere demolita! Per fortuna, dopo quegli anni d’oblio, il tempio venne ristrutturato e riportato al suo culto.

Nel corso della sua lunga vita l’edificio ha subito numerosi e profondi lavori di restauro che sicuramente hanno fortemente modificato la sua struttura originaria.

Oggi dell’edificio più antico resta nel corpo centrale solamente un arco a sesto acuto, oltre all’altare. Gli stessi muri, interni ed esterni, oggi si presentano interamente intonacati. Secondo alcune testimonianze sino alla seconda metà del secolo scorso i muri, interni ed esterni, erano tutti senza intonaco con pietre di schisto a vista. (Giuseppe Deplano, copyright © 2011 – riproduzione riservata)